Abita poeticamente il dialetto garganico, lingua madre di primo latte, con Allu nghianà (2023), Spija nGele (2016), Come ce mbizza la cèreva (2007), Taranda mannannera (2005). Cura la raccolta postuma delle poesie di Pasquale Bonfitto Perdonami se parlo di Te (2019) e la silloge Fòchera mbétte mestecate, mosaico di versi di autori in lingua locale sulla Passione (2011). Versi e contributi compaiono in antologie riviste e pagine quali «Poesia dialettale oggi. Voci di Puglia» (Carabba, Lanciano 2024), «L’anello critico 2023. Annuario della poesia italiana contemporanea» (CartaCanta, Forlì 2024), «incroci» (Adda, Bari 43/2021), «la Capitanata» (Foggia 30/2020), «Studi medievali e moderni» (Università Chieti-Pescara 1/2017), «Dal Gargano all’Appennino: le voci in dialetto» (Sentieri Meridiani, Foggia 2012), «Lunario nuovo» (Catania 25/2008), «Annali» (Università del Molise, Campobasso 9/2007), «Dialetto e poesia nel Gargano: panorama storico-bibliografico» (Cofine, Roma 2002), «Ancora carte sensibili», «Bologna in lettere», «incroci on line», «La poesia e lo spirito», «Poesia e dialetti», «Poeti del Parco», «Versante Ripido» [Maggiori dettagli in OPERA]