Abita poeticamente il dialetto garganico, lingua madre di primo latte, in maniera pressoché esclusiva. Ha pubblicato le raccolte Allu nghianà (Al risalire), Spija nGele (Scruta il Cielo) e Taranda mannannera (Taranta messaggera), la lauda Come ce mbizza la cèreva (Come si porta la cerva), la silloge Fòchera mbétte mestecate (Fuochi interiori mantecati), la raccolta postuma di Pasquale Bonfitto Perdonami se parlo di Te. Versi e contributi compaiono in antologie riviste e pagine quali «Poesia dialettale oggi. Voci di Puglia» (Carabba 2024), «L’anello critico 2023. Annuario della poesia italiana contemporanea» (CartaCanta 2024), «incroci» (Adda 43/2021), «la Capitanata» (La Magna Capitana 30/2020), «Studi medievali e moderni» (Unich 1/2017), «Dal Gargano all’Appennino: le voci in dialetto» (Sentieri Meridiani 2012), «Lunario nuovo» (Prova d’Autore 25/2008), «Annali» (Unimol 9/2007), «Dialetto e poesia nel Gargano: panorama storico-bibliografico» (Cofine 2002), «Ancora carte sensibili», «Bologna in lettere», «incroci on line», «La poesia e lo spirito», «lAttacco», «Poesia e dialetti», «Poeti del Parco», «Versante Ripido». Tra i premi l’Arcipelago Itaca, il Poesia Onesta, il Bologna in lettere, lo Zeno. |> OPERA.